Atto terzo 77 GURM., (fa capire con gli occhi a Bulànov di essere molto contenta). Come vuoi, amico mio. Io pensavo che qui saresti stato più tranquillo. Sfortunato. La mia tranquillità è nella tomba. Qui è il paradiso; io non lo merito. Grazie, grazie ! Il mio animo è pieno di riconoscenza, e colmo d’a-more per voi, il mio petto è pieno di lacrime calde (si asciuga le lacrime). Bastano le tue grazie e le tue carezze ! Io diventerò pagano, rivolgerò le mie preghiere a te ! (Si copre il viso con la mano e se ne va„ Fortunato lo segue, ma si ferma e guarda di dietro un cespuglio). Scena dodicesima GurmJzskaia, Bulànov, Fortunato (quest’ultimo dietro il cespuglio). Gurm. È andato via. Adesso io sono tranquilla, egli non mi disturberà. È un po’ esaltato ! Mi pare semplicemente uno stupido. Come mi sono spaventata poco fa ! È un uomo terribile ! BULÀNOV. No, questo è nulla, questo va bene con la gente semplice. GURM. Tuttavia sta in guardia! Abbiti cura, amico mio. Questo sogno non mi va via dalla testa... egli ha un carattere così furioso. Bulànov. Non vi preoccupate, noi abbiamo fatto amicizia. GURM. Non me l’aspettavo proprio, egli adesso ri-