GURM. Io vi ho detto... Bodàjev. Mentisci, manderà tutto in rovina. BULÀNOV. Signore, sebbene sia giovane, io prendo molto a cuore, non soltanto gli affari propri, ma anche quelli delle società, e vorrei servire la società. Credete, che voi troverete in me il più caldo difensore dei vostri interessi e privilegi. MlLÒNOV. Noi ci siamo lagnati che non ci sono uomini. Per le nuove istituzioni, occorrono uomini nuovi, e non ce n’è. Eccoli! Bodàjev. Ebbene, perchè no ; che serva pure, noi non siamo difficili. BulànoV (stringendosi nelle spalle). Ecco, soltanto la mia età... io non capisco, a che queste restrizinni ! Se io mi sento capace. MlLÒNOV. E che, aspetteremo due anni; e poi gli troveremo un posto al municipio o qualche altro impiego onorifico. Gurm. Signori, oggi pranzeremo tardi; adesso si può prendere della sciampagna. Karp porta la sciampagna. Karp. Slbito. Ho l’onore di fare le mie congratulazioni, signora, (tra sè). Vado a riferire! (Va). MlLÒNOV. Ma da dove una tale intelligenza, una tale forza in un giovanotto? Gurm. Ah, egli ha molto sofferto, poveretto! Sua madre era una donna ricca, e dall’infanzia egli era abituato alla tenerezza, ad essere servito, poi diventarono poveri, ed egli conobbe una terribile miseria. E terribile! Egli è nato per comandare, ed invece lo costringevano ad imparare chissà che cosa nel gin-