Atto quinto 115 telo almeno una volta nella vita! Voi siete sempre una santa per tutti, e noi dei peccatori. Gurm. Mia cara, anch’io sono donna. AKSJÙSCIA. Confessate! Confessatelo ed io me ne scapperò mille verste lontano da voi. Gurm. Tu vuoi, che io ti confessi la mia debolezza? (L‘abbraccia) Sì, io sono gelosa. AkSjùSClA. Non voglio altro, lo me ne vado lontano, lontano da voi. (Vuol baciarle la mano). Gurm. Perchè, perchè mia cara? AKSJÙSCIA. Per l’ospitalità. Gurm. Ah, non bisogna, non bisogna! (la bacia) Che Dio ti mandi ogni felicità! AKSJÙSCIA. lo vado a prepararmi (esce). Gurm. (si siede vicino alla finetra) Grazie a Dio, adesso tutto è accomodato, ed io posso godere pienamente della mia felicità. Quanti dispiaceri ho sopportato per questa stupida commedia con i parenti ! E ben mi sta. In compenso sono proprio tranquilla adesso. Alexis amministrerà la proprietà, ed io mi occuperò soltanto di beneficenza. Desidero a questo scopo una somma non troppo grande, e mi troverò in tutto e per tutto nella mia sfera. (Entra Karp). Karp. Ghennadij Demianic desidera vedervi. Gurm. Di, che io... Karp. Ma egli è qui; non vuol dare ascolto a nessuna ragione. Gurm. Dio mio, ancora! (Entra Sfortunato in costume da viaggio, toglie la borsa e la mette nell’ angolo insieme al bastone).