«60 La foresta Karp. Come dite, annunziare, quando la signora è occupata col colonnello. È arrivato il nipote. Vosmibràtov. Il colonnello! KARP. Certo il colonnello... non si sono visti da quindici anni. Vosmibràtov. Per molto tempo? KARP. Perchè per molto tempo? È venuto per sempre. Vosmibràtov. (dopo aver pensato) È severo? Karp. Certamente, e come no? Non c’è bisogno di domandarlo! Che grado. Mettitelo in mente! Vosmibràtov, (con un gesto della mano). Ebbene, lasciamoli stare!... Tu, però, a suo tempo... (se ne va, Pietro dietro di lui). Scena sesta Sfortunato e Bulànov Sfortunato. Che sorella che ho, fratello? Bulànov. Proprio. Sfortunato. Sposa, fratello, sposa! Bulànov. Voi approvate. Sfortunato. E che me ne importa, a me? Gli uomini, nascono, si sposano, muoiono; vuol dire così dev’ essere, vuol dire che così è bene ! Bulànov. Prego, vogliatemi bene. Sfortunato E a che ti serve il mio affetto? che beneficio ne avresti, fratello? Bulànov. Ma pure. Sfortunato. Forse aspetti l’eredità? Aspetta, a-