Atto quarto 81 molto intelligente, Ecco, anzitutto, io mangio ciò che mangiano i signori, ho detto che sono stato così abituato da voi; e, poi, mi sono inteso con l’economa, e, per questa ragione, Ghennadij Demianiò, ho preso da lei dei soldi in prestito, e per di più ci ho una bottiglia di rosolio nell’angoletto vicino al letto, come fosse vernice. SFORTUNATO. Come debutto, non c’è male, Arkàska. Tu, fratello, datti da fare,recita la tua parte per benino ! Fortunato. Io la recito bene; e voi come? Sfortunato, Oggi sono felice, Arcadio, ho fatto una buona azione. Fortunato. Si, buona. Ma sarebbe stata ancora meglio, se quel denaro... Sfortunato. Che? - Fortunato. «Empoché». Sfortunato. Te lo farò vedere io 1’ «empoché» ! Fortunato. Quanto denaro avevate nelle mani! Ah! Ghennadij Demianic! Sfortunato. C’ era ma non c’ è più. Fortunato. Perchè lo avete ridato ? SFORTUNATO. Sei impazzito, Arkàska ! Come perchè ? Ma non era mio. Fortunato. Che importa ! Subito via a gambe levate! In città, in una troika... e via!... poi sul vapore a Jaroslav, qui là, e poi a Niinij alla fiera ! Sfortunato. Strozzarti. Arkascia, io penso che così, sarebbe meglio per te, ed io starei più in pace. Fortunato. Strozzare ! Ecco voi dite, che siete intelligente, ma lo studente qui, si vede è più intelligente di voi, fa meglio di voi la sua parte. 6