CONCLUSIONE. 225 nè potrebbero considerarsi diversive, anche quando tentate nel golfo di Trieste, non potendo le due zone di operazioni considerarsi divise da un serio elemento disgiuntivo, quantunque l’Isonzo possa considerarsi come una buona linea di difesa, con fronte occidentale. Il primo periodo è quindi distinto dalla importanza delle invasioni marittime, per compiere le quali è necessario che la nostra flotta abbia conseguito la padronanza del mare ; pel quale compito, come dissi, dobbiamo utilizzare tutte le nostre risorse durante il periodo iniziale. La durata del primo periodo non può presupporsi : dipende dallo sviluppo delle operazioni campali. Potrà essere brevissimo, potrebbe essere lungo. Per noi basta avere determinata la natura e la modalità della operazione offensiva che lo distingue, e che dovremo compiere quasi istantaneamente per approfittare delle oi’e fugaci, durante le quali la situazione si trasforma. La difficoltà di questo primo periodo consiste specialmente nel sapere con chiarezza e precisione pesare la situazione militare, ciò che implica un discernimento istintivo che è sempre la dote dei grandi capitani. Secondo Periodo. Il secondo periodo della campagna difensiva è distinto dal forzamento delle difese agli sbocchi e dalle manovre interne per impedire il collegamento delle colonne. Coll’ approssimarsi di questo periodo i corpi di esercito dislocati nella penisola debbono essere successivamente concentrati nell’ alta valle del Po. La durata del primo periodo avrà permesso di compiere tutte quelle difese che completano il nostro ordinamento, poiché da quest’istante le operazioni acquistano una intensità che precipita gli eventi. Gli ultimi giorni del primo periodo e la prima settimana del secondo costituiscono il periodo critico delle operazioni di sbarco. L’invasione concorrente, se non ancora compiutale quella diversiva tendono a compiersi contemporaneamente o con brevis- 18