ESAME CRITICO DEI SISTEMI DIFENSIVI.
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tita da tutti ; la nostra esistenza era troppo preziosa e troppo giovane, perchè si potessero scusare le trascuranze e gl’ indugi ; onde il Governo affidò ad una Commissione il compito di un progetto completo di difesa nazionale. Il lungo lavoro della Commissione, composta di ufficiali generali dell’esercito e dell’armata, riuscì ad un progetto, nel quale erano proposti 97 punti fortificati sparsi sulle frontiere, sulle coste e nell’interno; quindi ad un sistema di difesa slegato, mancante di unità e nel quale, come dice il Veroggio,' in luogo di un unico concetto si trova l’impronta dei varii sistemi discussi.
   Quel progetto riuscì quindi, come lo definisce l’Araldi,5 < un compromesso fra le opinioni individuali dei membri della Commissione, > o, per dire più correttamente, un compromesso fra l’idealità del passato e la percezione indistinta di un nuovo ideale militare e politico. Infatti l’ideale difensivo del periodo passato era quella successione di punti fortificati che per linee concentriche si ripartivano in forti avanzati, piazze di frontiera, piazze di sostegno, di deposito ed interne, alle quali veniva collegata e subordinata l’azione dell’ esercito, costretto da forza centripeta a quei centri principali d’ azione. Le forze mobili non si erano ancora svincolate da quei centri permanenti di azione, da quella tattica compassata e pedante, che insieme alla reazione politica era ritornata al potere, affaccendandosi a cancellare le tracce segnate dal genio napoleonico nella scienza militare. A questa persistenza dell’ideale difensivo del passato s’aggiungeva un’ altra causa non meno efficace a sviare il problema della nostra difesa dal suo retto cammino. Se l’ideale militare si concentrava nelle fortificazioni permanenti, quello politico non aveva altro orizzonte che la cerchia delle Alpi. L’ideale di tante generazioni, il sacrificio di tante vite non avevano avuto altro scopo che quello di rivendicare all’ Italia il baluardo delle Alpi, il possesso delle quali era 1’ affermazione d’ una patria, il compimento di tanti voti e di tante speranze. Nelle Alpi quindi si era concentrata la fede d’Italia; nelle Alpi che avevano visto discendere tante orde nemiche, tanta vicenda di genti straniere
    ' Veroggio, Sulla difesa territoriale dell’ Italia, pag. 0. J Araldi, Bologna e l’Appennino, pag. 10.