132 CAPITOLO QUARTO. si collegano le grandi spedizioni marittime, e quindi dall’apprezzamento della situazione militare. Qualunque sia l’intensità dell’investimento nemico, che sarà sempre proporzionato alle nostre forze, noi dobbiamo riconoscere l’impossibilità di un’ attiva difesa strategica colle navi di cui disponiamo, insufficienti per mancanza di caratteri mobili e nautici, e per le condizioni difettose di alcune macchine motrici che non consentono alla nave tutta la sicurezza ed indi-pendenza necessarie nelle operazioni strategiche. Con una flotta che potenzialmente non rappresenta che il quarto di quella nemica, nelle cattive condizioni generali delle navi da battaglia, escluse le ultime delle quali non possiamo apprezzarne il valore difensivo, è illusione il supporre di forzare un blocco senza accettare una battaglia decisiva e sacrificare l’armata. Se quindi questo sacrificio può essere imposto, nella speranza che qualche nave riesca a sottrarsi alla distruzione ed all’inseguimento, quando le operazioni del nemico compromettano 1* esistenza del paese, esso non sarebbe mai giustificabile quando fosse provocato dalla inconsulta speranza di impedire un’ offesa di secondaria importanza. Nelle circostanze attuali adunque la flotta militare bloccata e raccolta nel suo centro strategico non può avere per mandato di impedire ad ogni costo le offese esterne per quanto dannose siano al paese. Non intendo già dire che la flotta debba rimanere inoperosa, attendendo le sue giornate supreme, chè anzi, profittando di talune opportunità che nel corso di una campagna nascono spesso, vorrei che si mantenesse viva con qualche tentativo di offesa, e che soprattutto mantenesse con qualche più rapida nave il contatto colle nostre coste ed anche colle nemiche; ma non vorrei che si esagerassero troppo queste imprese minute che il nemico avrebbe interesse a lasciare compiere con qualche sicurezza, per indurci ad imprese maggiori e schiacciarci di un colpo. Sopra ogni cosa vorrei che non si compromettessero mai le sorti dell’ armata e quelle navi che, nelle imprese decisive, hanno qualche probabilità di forzare la zona d’investimento e compiere la loro missione. Esaminati i caratteri generali dell’ operazione di blocco che è la base di ogni campagna offensiva, e determinata la nostra con-