124 CAPITOLO QUARTO. della Gran Bretagna, dimostrata la differenza che esiste fra l’Impero indo-britannico e le altre nazioni europee domanda : < Il nostro ordinamento navale corrisponde esso realmente ai dati di fatto che risultano dalla posizione del nostro dominio, o non sarebbe piuttosto simile a quello che si conviene alla Russia, alla Germania, alla Francia, ec.? > Può dirsi saggezza la nostra, se ci prepariamo a sostenere la parte di bloccati anziché di bloccanti! > La guerra che l’Impero britannico dovrebbe apprestare, secondo il Colomb, è, quindi, la grande guerra, poiché il blocco effettivo di tutte le armate nemiche implica la necessità di potere operare con vantaggio contro le forze riunite delle flotte bloccate. Non intendo già dire con questo che gli ordinamenti navali della nazione nemica debbono limitarsi, nel caso pratico nostro, a quelli che decorrono dalla natura della grande guerra. Il problema navale non sarà mai suscettibile di questa soluzione gordiana ; io dico solo che, quando pure l’armata difensiva limitasse le sue operazioni a quelle di crociera, la base degli ordinamenti e la condotta generale delle operazioni della flotta bloccante deve soddisfare alle necessità ed ai caratteri massimi della grande guerra. E inutile che io dica quanta differenza deve correre fra gli ordinamenti marittimi delle armate che si apprestano per l’una o per l’altra. modalità della guerra, e quanta disparità debba esistere nella condotta delle operazioni, nella esecuzione dei piani di campagna. Tattica, generalmente parlando, è la condotta della grande guerra che tende per sua natura a limitare la zona d’azione fino a costringerla nel limite minimo di una piazza marittima. Tattici, per quanto è possibile, debbono essere gli ordinamenti delle flotte offensive ; tattiche le loro linee d’ operazione, le loro basi, la loro dislocazione rispetto al centro strategico del nemico ; tattiche ancora debbono essere le crociere e quante altre operazioni di blocco si debbono compiere, poiché la flotta bloccante deve considerarsi operare costantemente entro la zona offensiva del nemico^ per quanto dissimili possano essere le forze adoperate nelle varie missioni.