218 CONCLUSIONE. navale e l’organico della fiotta debbono avere per base una potenzialità e modalità successiva, funzione dei progressivi determinanti. Qualunque possa essere lo sviluppo e l’ordinamento venturo dell’annata, io stimo conveniente, a conclusione di questo lavoro, tracciare uno schizzo sintetico dello sviluppo difensivo di una campagna di guerra nel Tirreno ed offensiva nell’ Adriatico, onde spicchi 1’ evidenza del sistema da me propugnato. Per procedere con chiarezza debbo ripartire questo studio nei periodi successivi delle operazioni continentali, poiché quelle marittime non consentono, come vedremo, uno studio cronologico ordinato. I periodi, nei quali suddivido la campagna difensiva, sono i seguenti : a) Periodo iniziale che corre dalla dichiarazione di guerra alle prime operazioni generali lungo la frontiera, ciò che implica lo schieramento strategico delle forze offensive; b) Primo periodo, che comprende le operazioni del nemico per raggiungere gli sbocchi nell’alta valle del Po; c) Secondo periodo, caratterizzato dal forzamento degli sbocchi e dalle manovre di collegamento delle colonne, esclusa o compresa quella che ha per base l’invasione concorrente ; il) Terzo periodo, che è distinto dalle operazioni del Monferrato, sbocco nella pianura di Alessandria e giramento della piazza ; e) Il forzamento della stretta di Stradella e l’investimento di Piacenza caratterizzano il quarto periodo ; f) Le operazioni per passare dal teatro del Po a quello dell’ Arno sono distintive del quinto periodo. La nostra modalità difensiva è quindi sufficientemente delineata, per quanto lo concede la natura delle operazioni offensive, funzioni della nostra struttura ed ordinamento continentale. Dopo il quinto periodo non è più possibile prevedere quali saranno le operazioni del nemico, e quale difesa potremo ancora tentare. Questa distinzione dei successivi periodi implica però l’impossibilità delle diversioni peninsulari; poiché, ove questo fatto