LE DIFESE DI COSTA. 93 di Genova, Napoli, Marsiglia, Barcellona, ec., potesse ancora, come pel passato, ridursi ad una questione fra batterie di terra e di mare, e che non siasi trasformata in un problema idrografico. È questa una delle tante e funeste persistenze dei sistemi difensivi del passato. L’avere troppo spesso trascurata l’influenza della posizione idrografica fu causa, appo noi, di grandissimi errori, ed uno ne voglio accennare acconcissimo alla questione che svolgo, e che varrà fra mille a provare quanto sia facile un’ erronea applicazione di sani principii. La tendenza a generalizzare gli insegnamenti delle guerre americane e franco-germaniche,*facendone una inopportuna applicazione alla difesa d’Italia, si spinse tanto oltre da paragonare la difesa di Genova a quella di Liverpool, città posta a 15 chilometri dalla foce del Mersey. E egli proprio vero che Liverpool come Genova abbia a temere i danni di un bombardamento dal mare ? Dobbiamo noi propugnare le batterie della Cava e di San Benigno, perchè gli abitanti di Liverpool chiedono che si difenda la imboccatura del Canale della Regina che mette alla città ? Se mi si osservasse che la Francia s’accinge a difendere Marsiglia costruendo delle formidabili batterie alla punta del Faro ed ai capi Pinède e Janet, io procurei’ei di dimostrare che quelle batterie sono un errore madornale che frutterà disinganni pari a quelli che noi prepariamo per Genova, anche quando la Francia si rassegnasse a sprecare per Marsiglia i 300 milioni che l’Inghilterra saggiamente ha speso per Portsmouth. Ma propugnare le difese di Genova, dimostrando l’efficacia di quelle che l’Inghilterra saprebbe innalzare alla foce del Mersey, e fondare la ragione difensiva sull’ armamento del fronte marittimo, è un errore così inconcepibile, che solo può spiegarsi ammettendo una dannosa persistenza dei criterii del passato intorno alla difesa delle città soggette alle offese dal mare. La grande preponderanza di un inesatto concetto ; le dannose applicazioni che se ne fanno, sprecando milioni per accumulare disinganni e catastrofi; quell’istintivo ribrezzo che genera in me la vista di una batteria da costa, la quale, per quanto armata di cannoni da 100, non basterebbe allo scopo; quel vedere crescere