CONCLUSIONE. 233 Da quanto venni esponendo sullo sviluppo delle nostre operazioni difensive, panni dovere concludere che queste sono funzioni della nostra variabile potenza navale e che noi dobbiamo distinguere tre problemi determinati. Il primo problema è quello che oggi tentiamo illusoriamente risolvere. I caratteri generali di questa situazione sono: 1° L’armata non può, secondo tutte le probabilità, assicurare la penisola contro le grandi invasioni che nel solo periodo iniziale ; 2° L’ esercito non può, secondo le più fidenti speranze, coprire la penisola che nel primo periodo ; 3° Durante i successivi periodi la penisola è aperta alla invasione nemica ; 4° La potenza delle invasioni interne, costiere e concorrenti richiede l’impiego di tutte le nostre forze di prima linea, completate da alcune divisioni territoriali ; 5° Le giornate supreme di questa campagna corrispondono al termine del primo ed al cominciamento del secondo periodo ; 6° 11 nostro naturale ridotto, che non può essere peninsulare e deve serbarci la possibilità di riconquistare la penisola, è costituito dalla zona militare compresa fra l’Appennino toscano ed il Po. Il secondo problema è quello, nel quale possiamo avere fondamento sufficiente ad una prolungata campagna. Per esso assicuriamo la nostra esistenza politica e concretiamo 1’ unità del sistema difensivo. I caratteri principali di questa situazione sono i seguenti: 1° L’ armata è sufficiente a coprire la penisola, se non da tutte le offese, almeno dalle grandi invasioni ; 2° L’esercito concorre, durante il primo periodo della campagna, ad assicurare interamente la penisola, e consolidare la fiducia che per mancanza di esperienze navali potrebbe non essere intera e duratura; 3° Dopo le prime esperienze, e col delinearsi della situazione nella valle del Po, i corpi che operarono il loro concentramento nella penisola debbono richiamarsi verso il nord; 4° Le linee successive di difesa sono quelle che la natura ci ha dato dalle Alpi al Mare Jonio;