CONCLUSIONE. 229 mino. Mentre difensivamente dobbiamo risparmiare la flotta, e chiuderci nel centro strategico appena possa venire compromessa la nostra preponderanza iniziale dal collegamento delle squadre nemiche, offensivamente dobbiamo senza esitanza impegnare l’armata nel modo che dissi più sopra : poiché la signoria del mare, nelle condizioni di equipotenza, o la conseguiamo nelle prime giornate, o non sarà più possibile conseguirla in modo assoluto. Terzo Perìodo. Dovrei ora esaminare lo sviluppo delle operazioni nel terzo e successivi periodi. Se questo studio è importante continentalmente, cessa di esserlo affatto marittimamente. Le condizioni, nelle quali ci troveremo al termine del secondo periodo, sono quelle in cui persisteremo per tutta la campagna, se si eccettuano le secondarie operazioni costiere che per noi non hanno importanza navale ; poiché nella ipotesi più probabile o la fiotta è stata distrutta, od essa ha conseguito il dominio del mare nella guerra offensiva. Continentalmente la questione presenta la più alta importanza, poiché dopo il secondo periodo lo sviluppo delle operazioni si concreta, e non è più suscettibile di alcuna indeterminazione. Se la penisola non sarà stata invasa, e la fiotta può ancora coprirla, le nostre linee di difesa successive caratterizzano i periodi della campagna. Se poi l’Italia sarà stata divisa da un esercito, che riceva dal mare alimentazione e sicurezza, allora la nostra situazione si trasforma, e non può essere mutata. Nel primo caso 1’ esercito, anche dopo le prime disfatte, sarà ancora un potente baluardo; nel secondo caso le stesse vittorie riportate sull’ alto Po riuscirebbero sterili, poiché forzatamentè l’esercito dovrebbe ripiegare su Piacenza, onde contrastare alla duplice offesa quella fortissima zona, che coperta dall’Appennino e dal Po diviene il ridotto di estrema difesa. Vediamo adunque come la tanto controversa questione del-V ultimo ridotto ammette una doppia soluzione, ed è funzione della potenza ed prganico della fiotta.