I DETERMINANTI DELLA DIFESA INTERNA. 167 gruppo, essendo dominata dalla maggiore potenzialità dell’offesa, dobbiamo ritenere che dopo un periodo iniziale più o meno lungo le colonne nemiche saranno pronte a sboccare ; 5° Le linee del terzo gruppo differiscono fra loro per la modalità della migliore difesa. La linea dell’Argentiera può e deve essere permanentemente sbarrata ; non richiede impiego di molta forza mobile ; è quindi nelle migliori condizioni difensive. La linea del Tenda non ha buone posizioni di sbarramento; richiede molte forze per la difesa degli altipiani, onde la maggiore resistenza dovrà farsi allo sbocco a Borgo San Dalmazzo, ove si hanno buone condizioni difensive, quando non si abbiano a temere attacchi dalla linea dell’Argentiera ; 6° L’intensità offensiva del secondo gruppo e la possibilità di un rapido spiegamento tattico ci consigliano di tenere a difesa, dislocate in buone posizioni, forze preponderanti, onde potere, dopo tentata la sorte agli sbocchi parziali, fare massa avviluppante sul nemico prima che s’iniziino le operazioni di collegamento ; 7° Le condizioni tattiche dello sbocco a Borgo San Dalmazzo, la possibilità di aumentare grandemente la capacità difensiva colle fortificazioni, permettono una sensibile economia di forza mobile, che non potrebbe venire adoperata, e che quindi formerebbe una potente riserva a collegamento delle operazioni generali sul fronte meridionale; 8° Superata la difesa agli sbocchi, le colonne nemiche tendono, per le condizioni topografiche e logistiche, a collegarsi sul fronte Alba-Asti spiccatamente determinato dal doppio ripiegamento ad angolo retto della vallata del Tanaro; 9° La difesa manovrata a cavallo del Po, solo ed insufficiente elemento disgiuntivo fra gli eserciti sboccati dal secondo e terzo gruppo di linee, non ha più grande probabilità di successo, specialmente dopo i toccati rovesci, e sotto la minaccia di fianco delle colonne alimentate dalla invasione costiera.