128 CAPITOLO QUARTO. problema, tenendo conto delle inerzie e dei compromessi fortuiti che tolgono allo sviluppo delle operazioni la semplice e chiara integrità, io non esito a dire che questo periodo iniziale, marittimamente, è il più importante, il più fecondo di risultati per una flotta, la quale come la nostra possa, anzi debba, trovarsi per qualche giornata superiore di forze e di ardimento alla nemica. In questo caso le operazioni assumono un carattere tattico-strategico, poiché anche in questo caso escludo l’azione tattica che potrebbe troppo compromettere l’armata. Mantenersi riuniti sul mare colle forze più mobili, eliminando le tartarughe che comprometterebbero le imprese ; mantenere il contatto collo coste e colla flotta nemica; sorprenderne le operazioni spicciolate; attaccare senza esitanza quando non possa essere dubbio il risultato per sproporzione di forze; tentare d’impedire o ritardare il collegamento delle squadre nemiche ; prolungare quanto è possibile questo periodo di dominio iniziale che assicura la mobilitazione dell’ esercito, salva il paese dalla invasione peninsulare durante il concentramento, ritarda lo sviluppo delle ope-razioni offensive : è la nostra modalità difensiva durante tutto il tempo che potremo contendere al nemico il dominio del mare. Operato il blocco, le imprese che può liberamente tentare il nemico nella sua offensiva esterna sono : 1“ Compromettere od impedire la nostra mobilitazione per mare ; 2“ Agire cutaneamente lungo le costiere tagliando linee ferroviarie e telegrafiche, distruggendo ponti, ec., onde crescere gli ostacoli alla libera concentrazione delle nostre forze e materiali da guerra ; 3“ Separare completamente le nostre isole dal continente, intercettando tutte le comunicazioni e prendendone possesso; 4tt Distruggere nei nostri porti le navi non raccolte nei centri difensivi, catturarle, toglierci ogni commercio, ec. Di tutte queste offese nessuna è tanto vitale, tanto minacciosa pel paese da comprometterne le sorti, e quindi nessuna di queste può esigere che si sacrifichi con leggerezza di mente e di cuore la flotta in una battaglia decisiva, quando non s’abbia altra speranza che quella di salvare con qualche eroismo l’onore delle armi, mentre si lascia aperto il paese a minaccie maggiori,