40 CAPITOLO SECONDO. verrebbe vedere se strategicamente non convenga 1’ adozione di un sistema a due o tre centri coordinati fra loro in modo che le forze mobili possano operare concorrentemente sulle linee congiungenti, nel modo istesso come la correlazione di più piazze continentali costituisce il sistema che tende a prevalere su quello delle grandi piazze indipendenti. Questa specialità di sistema, che è l’ideale della strategia e che fu più specialmente propugnata da scrittori militari in questioni di difesa marittima, non è però molto utile nella guerra navale, benché forse l’avvenire le serbi una importanza crescente. Non si presentano in mare quelle inevitabili necessità, tanto importanti nelle guerre territoriali, di spezzare gli eserciti, di incanalarli per varie linee d’operazione, colla veduta strategica di un concentramento minaccioso sul fronte, o di un giramento del fianco nemico con avviluppamento mobile, che sono poi tanta parte dei prodigiosi successi delle guerre moderne. Per noi, il manovrare appoggiati a questa o quella linea naturale difensiva, che conferisce agli eserciti tanta sicurezza d’azione e tanta fiducia morale, coll’assicurarli da una minaccia sul fianco, o dall’ essere tagliati dalla loro base d’operazione, per noi, dico, sono questioni non solo estranee, ma quasi incomprese. Questa estensione dannosa di un concetto territoriale alle operazioni ed alle cose marittime ha portato assai spesso una grande confusione d’idee. Non credo che tornerebbe vantaggioso sostituire ad un unico centro di operazione marittima due o più centri, costituenti un gruppo a funzione reciproca, collo scopo di manovrare sulle linee congiungenti. Siccome però le condizioni della nostra difesa territoriale e marittima ci impongono di elevare a centri difensivi, indipendenti dall’azione della flotta, alcune posizioni speciali, quali sono l’Elba, la Spezia, Taranto, Brindisi, ec. ; così il problema della difesa strategica, coordinata a più centri, potrebbe tentarsi manovrando opportunamente sulle linee congiungenti le piazze, senza però attribuire a tale manovra tutta l’importanza strategica della difesa territoriale.