I DETERMINANTI DELLA DIFESA INTERNA. 171 il valore che in eguali proporzioni nessuno contende a quella di Avigliana. Qualunque sia la soluzione che debba avere il problema difensivo contro l’invasione costiera, per ora noi ci troviamo nella necessità poco confortante di adoperarvi due corpi d’esercito almeno per fare fronte ad un esercito di circa 100 mila uomini, che può sboccare liberamente col vantaggio del dominio e con una grande facilità di manovra. Considerato questo quarto gruppo di linee in correlazione col secondo e col terzo, apparisce evidente sempre più la necessità di concentrare allo sbocco la massima capacità difensiva mobile o permanente. Forzato infatti lo sbocco di Ceva, 1’ esercito invasore trovasi ad una giornata sola di marcia da Alba, avendo a sua disposizione due buone strade ed una linea ferroviaria; mentre le nostre forze destinate a fare massa ad Avigliana ed a Borgo San Dalmazzo, che dovrebbero ritirandosi gravitare verso Alba, si trovano ad una distanza più che doppia da questa città. In tali condizioni, e di fronte ad eserciti preponderanti, quale è la fiducia che si può avere nella difesa manovrata per approfittare di quel supremo, fugace, imprescindibile periodo, come 10 definisce il Ricci, durante il quale le colonne invadenti, superato il massiccio alpino e sforzati gli sbocchi delle valli, tendono per imperiosa necessità a riunirsi ? In quale modo fare massa sopra una colonna nemica, mentre si temporeggia colle altre senza il beneficio di buoni elementi disgiuntivi, oppure di una forte e ben dislocata riserva? Forse che il nemico ci darà 11 destro di operare a nostro agio, distogliendo dal centro o da un’ ala le forze destinate a gravitare sull’ altra ? Come compensare manovrando 1’ eccesso di mobilità, di dominio, di evolubi-lità, per non parlare della forza morale che avrebbero le colonne convergenti ? Quel grande entusiasmo, quella effervescenza strategica, che il primo studio della occidentale difesa destava per le manovre interne, noi vedemmo che a poco a poco svaniva di fronte alla fredda e meditata verità delle cose. La reazione contro l’eccessiva tendenza strategica ha disperso un gran male, e se non ancora può dirsi trionfatrice dell’ oppugnato sistema, non può disconoscersi la sua progressiva influenza.