I DETERMINANTI DELLA DIFESA ESTERNA. 137 Mirare alla ricchezza ed al naviglio mercantile del nemico, è rappresaglia di guerra, è dovere di uno Stato marittimo, poiché spesso, come dice il Grivel, « c’est de l’épuisement d’un peuple atteint dans son commerce, ses finances, ses industries qu’il faudra attendre le retour de la paix maritime. > Rinunciare alla offensiva esterna è una vergogna per una nazione marittima. Non posso comprendere che l’Italia si rassegni a tanta miseria morale, quando il sottrarsene le è un dovere ed un compito così facile. Gli incrociatori confederati (blolcade runners) durante la guerra di secessione hanno potuto, in virtù della loro velocità e del temerario yalore dei capitani, mantenere per due anni in iscacco la marina federale e colpire di interdetto il commercio delle provincie del Nord. Quando si considera che quei blolcade runners altro non erano che rapidi vapori del commercio e si ripensano le imprese da essi compiute, non è forse il caso di lamentare la mancanza assoluta del senso marittimo che naviga l’oceano delle utopie in luogo di studiare i determinanti della nostra difesa marittima ! « Il suffit de se rappeler la terreur répandue dans un commerce ennemi (dice il Grivel) par quelques croiseurs rapides, pour apprécier les ressources que cette tactique procure au faible contre le fort. Tromper les croisières de blocus, telle sera dans tous les temps la seule chance de succès d’une escadre inférieure en qualité, ou en nombre. » Forzare il blocco è adunque la nostra sola probabilità di successo, ed una buona divisione di navi corsiere è il mezzo per assicurarci, anche bloccati, una indispensabile capacità offensiva. Molte saranno le opportunità che si potranno cogliere per forzare un blocco, e quando si hanno in un solo bacino marittimo tre centri di resistenza e di rifugio come quelli della Maddalena, della Spezia e di Messina, si può seriamente minacciare la navigazione di tutto il Mediterraneo, e si deve riporre molta fidanza nella buona riuscita di una crociera strategica. Non devesi, però, credere che un forzamento di blocco sia cosa facile e sempre possibile colle navi da battaglia ordinarie, quando pure si stimasse conveniente, ciò che contesto, adoperarle in operazioni di crociera.