172 CAPITOLO SESTO. Eliminata, infatti, l’opportunità degli spostamenti parziali, dimostrata l’insufficienza degli elementi disgiuntivi che li assicurano, non rimaneva altro espediente che una grossa riserva onde assicurare la manovra per linee interne, e questa, nelle attuali condizioni del nostro ordinamento e del sistema difensivo che tendeva a spostare dal nord al sud, per far fronte alla invasione marittima, ir centro di gravitazione delle forze, ci faceva interamente difetto. Le nostre forze quasi tutte assorbite dalla necessità della difesa agli sbocchi non ci lasciano disponibili due corpi d’ esercito indispensabili, se pure sufficienti, a costituire una riserva capace di portare sul punto decisivo una preponderanza di forze. Otto corpi di esercito sono appena bastanti a mantenere sul fronte di spiegamento la densità necessaria ad una buona difesa, quando l’invasione interna e costiera non potesse oltrepassare i limiti nei quali la si volle costringere. Io però faccio osservare che il problema della invasione continentale ha subito presso a poco le stesse trasformazioni, compiuta la medesima evoluzione del problema marittimo. Più si analizzava la questione e si studiava il terreno, tanto più si riconosceva l’inesattezza dei giudizi anteriori, troppo rigidi nel circoscrivere l’invasione ventura entro i limiti di quelle compiute. Checché ne sia degli apprezzamenti disparati, egli è certo che, nelle attuali condizioni difensive, dovendo far fronte alla invasione interna e costiera, otto corpi d’esercito sono il minimo indispensabile a fare massa, con qualche speranza di successo, sulle colonne nemiche agli sbocchi. Nè diversamente opina il Perrucchetti, poiché, dopo lo studio accurato del teatro di guerra franco-italiano, egli conclude che 1’ estensione del nostro schieramento strategico ad Ivrea, Avi-gliana, Pinerolo, Borgo San Dalmazzo ed a Ceva è tale, che richiede in ciascuna posizione una forza di uno a due corpi d’armata, ciò che assorbirebbe abbondantemente tutte le nostre forze, non rimanendo disponibile alcuna riserva. Supposto costretto nei limiti stabiliti per l’invasione continentale e costiera il problema della nostra difesa, io credo, col Ricci, che, quando l’Italia possa disporre di tutte le sue forze di prima linea a difesa della sua frontiera occidentale, si potrebbe