I CENTRI DIFENSIVI E STRATEGICI. 47 Il primo atto dell’ esercito sarà necessariamente una grande battaglia offensiva, con truppe provate dall’ avversa fortuna ed in un terreno che il nemico si sarà accuratamente preparato. Supposto poi eh’ egli riesca, si troverà di fronte il Po, quindi l’Adige, tutti ostacoli che dovrà sormontare a colpi di vigore, dacché la ristrettezza del teatro d’azione escluda quasi la possibilità di ogni specie di manovra. Sarà quindi una lotta corpo a corpo, rinnovata ogni giorno e tale da mettere a cimento le truppe anche più salde. > Quanta somiglianza fra questa necessità di sbucare per una gola da un centro difensivo quale Bologna, con quella di forzare con una flotta inferiore per numero, per tipo di nave, per velocità.... il blocco di una preponderante forza navale sbucando da un’insenatura, senza la possibilità di eludere in alcun modo la sorveglianza del nemico, dovendo inevitabilmente dare di cozzo contro forze di gran lunga più potenti ! Chi non vede, in quella lotta corpo a corpo dell’ esercito difensore contro quello che investe la piazza, la lotta lunga, ostinata, proprio nave a nave (quando si abbia la fortuna d’ averne una sola costantemente stretta sui fianchi) che seguirebbe per tutto il tragitto delle nostre meno rapide navi ? In tali condizioni quale sarebbe la speranza dell’ azione offensiva ? Come giungere, ed in quale stato, sul convoglio di sbarco, contro il quale, nell’impossibilità di una più utile difesa, si erano risparmiate le poche corazzate chiudendole in un ridotto difensivo ? Come non vedere la imperiosa necessità di avere una flotta, anche minore per numero, anche molto inferioie per potenza offensiva, ma capace di tanta mobilità nautica e strategica, da potere forzare il blocco tanto di giorno, quanto di notte; attraversare, se costretta, la fronte nemica, non curarsi delle navi assa-litrici, e correre a tutto vapore sulla spiaggia di sbarco col vantaggio di qualche decimo di miglio sulle navi incrociatrici del nemico, quando non le fosse possibile, per eccessiva inferiorità, vegliando sul mare, sorprendere il naviglio durante la traversata e disperderlo ? Come non vedere la seconda necessità di un centro strategico che organicamente soddisfi ai bisogni di una flotta che non deve chiudersi in un porto di rifugio ? Come non comprendere la necessità di questo centro strategico, il quale