I DETERMINANTI DELLA DIFESA INTERNA. 185 tosto di guarentire l’Italia dall’essere inizialmente divisa? Nella incertezza della zona di azione e della intensità offensiva che potrebbe variare da tre a cinque corpi, è egli prudente spostare un corpo d’ esercito fino a Napoli per parare ad offese contro le quali sarà impotente? Qualunque sia la risposta che piaccia ad altri trovare a queste mie domande, io so che la capacità logistica nostra, anche tirata coi denti, ci consiglia di non troppo spostare le masse di prima linea a protezione di interessi minuti, e concludo che panni imprudente sacrificare un sistema per meschini ideali. Secondo me, la vera funzione dell’esercito è quella di rimanere accentrato in istato di latente potenzialità tale da forzare il nemico ad operare con grandi masse compatte una simultanea operazione di sbarco, più contrastabile di quelle minute e spicciolate; costringerlo a rimanere in un teatro che poco si presti alle operazioni manovrate; non' offrirgli opportunità di operare per linee interne contro le nostre forze scaglionate, minacciandolo di una subitanea diversione dalla valle del Po e da quella dell’ Arno. Sminuzzare le nostre poche risorse in parti insufficienti non torna a vantaggio di alcuno. Non dell’ esercito che per tale dislocazione scaglionata deve fare maggiore assegnamento sulla capacità logistica ed organica, anziché sulla energia militare. Non al sistema di difesa che impone, come vedemmo, l’accentramento delle energie verso il nord. Non all’armata che quanto più debole, tanto più deve sperare di potere colpire in una sola volta tutte le forze nemiche. Durante il periodo iniziale adunque i criterii determinanti’della nostra difesa dovrebbero essere i seguenti: 1° Calcolare sopra una sufficiente preponderanza navale durante tutto il periodo della mobilitazione dell’esercito; 2° Apprestare l’isola dell’ Elba in modo che, per le grandi invasioni, il nemico non possa calcolare che sopra la sola capacità del suo naviglio di grande tonnellaggio; 3° Escludere ogni progetto di difesa costiera limitandola al più alle opere di Monte Argentaro, le quali però non circoscrivono, come quelle dell’ Elba, la potenzialità dell’ invasione ; 4° Cessato il periodo della nostra preponderanza navale,