I CENTRI DIFENSIVI E STRATEGICI. 65 l’imane garantita la possessione della Sicilia, dacché per mezzo del Faro potremo inviare nell’isola tutti quei rinforzi che fossero necessari ad opporsi contro un nemico che fosse sbarcato in qualche punto della costa siciliana. » La padronanza dello Stretto, nelle condizioni presenti, non può conseguirsi che facendo di Messina una base di operazione marittima, fondandone la difesa sulle forze mobili che sole possono dominare efficacemente quel passo. La piazza di Messina non fu mai studiata, partendo dal criterio che essa dovesse divenire una base di operazione navale. È quindi naturale che le proposte ed i progetti che si fecero, non bastassero a trasformare lo Stretto in una grande piazza d’arme difensiva. Le eccezionali condizioni di quella piazza complicano poi talmente il quesito, che riesce difficile trovare una soluzione soddisfacente. La costituzione delle piazze marittime è un problema tutto nuovo, e la soluzione che ne tentai, svolgendo i principii della guerra marittima, dimostra le difficoltà che si dovrebbero superare nell’ applicazione dei criterii generali difensivi alla creazione della base marittima di Messina. Tenendo conto dei progetti della Commissione generale di difesa, della Giunta, del Livoni e del Tixon, e considerando che la piazza di Messina si trova in condizioni tattiche eccezionalissime, ove è quasi impossibile applicare i precetti dello Schelilca e del Brialmont, e quelli da me stabiliti circa l’ordinamento delle piazze, io credo che i criterii fondamentali di quella difesa dovrebbero essere i seguenti: 1° Le ostruzioni e le torpedini non possono essere fattori fondamentali della difesa per le enormi profondità, le correnti, i vortici, le condizioni specialissime dello Stretto ; 2° L’ artiglieria è il solo fattore costiero veramente efficace, ma le condizioni tattiche che si prestano a dominare l’imboccatura del nord, non permettono di sviluppare una buona linea di fuoco che domini quella del sud; 3° Le zone vitali della piazza possono considerarsi corrispondere alla linea -del Faro che misura tre chilometri di larghezza ed a quella Gallico-Gazzi che ne misura otto circa, da s