15G CAPITOLO QUINTO. altra soluzione che sacrificare le città o pagare, se sufficiente, il riscatto, giacché impegnare l’armata sarebbe sacrificarla, senz’ altra speranza che di salvare l’onore delle armi. Il sacrificio della flotta non salverebbe le città, e lascerebbe scoperto il paese a minaccie che in poco tempo lo spingerebbero all’ ultima rovina. Lasciare indifese, scoperte, quasi abbandonate al nemico tante ricchezze e tanta sorgente di vita, senza nemmeno tentare di contrastargliele, è un fatto tanto nuovo nella storia militare di tutte le nazioni, talmente umiliante che l’animo si ribella ; e sarà necessaria una grande fortezza, una virile prudenza, un pieno convincimento di quanto si possa e si debba per resistere alla tentazione febbrile di dare di cozzo contro la flotta nemica e combattere la prima e 1’ ultima battaglia. Nessuno, fino ad ora, ha detto al paese che dobbiamo salvare l’armata e sacrificare le città ; eppure è forza che il paese si persuada di questa dura necessità, e che si abitui all’ idea di sapere inoperosa e raccolta alla Maddalena l’armata, mentre si taglieggiano, si bombardano, s’incendiano, per non dire peggio, le più fiorenti città. Per quanto esagerato possa parere questo mio concetto, per quanta ripugnanza, dico anzi per quanto ribrezzo susciti questa rassegnazione, che sarà chiamata viltà, pure io debbo dire che ad essa non giunsi che dopo avere, lottando contro me stesso, piegato il capo innanzi ad una triste realtà. La difesa contro il bombardamento è la sola che ci possa costringere ad impegnare tutte le nostre forze contro quelle del nemico. Mentre in tutte le altre forme della nostra difesa, come vedemmo e come vedremo, non dovevamo, e sarebbe errore, contro un nemico oltrepotente, prendere per obbiettivo l’armata, qui invece il problema non ammette altra soluzione che la battaglia navale per forzare il nemico a desistere dalla sua offensiva. La flotta di crociera e da corsa stimata sufficiente a mantenere l’offesa esterna, a difendere una zona costiera, ad impedire, come vedremo, l’offesa interna, non è più sufficiente a proteggere le nostre città, poiché non si potrebbe fondare seriamente sopra una grande sproporzione di forze un sistema tattico di difesa.