-116 cise di abbandonare l'Adriatico e far ritorno a Napoli, come il Barbarigo potè constatare quando pochi giorni dopo tornò a percorrere tutta la costa pugliese fino a Viesti. Il Barbarigo non avendo più in Adriatico un nemico da combattere, proseguì il suo cammino lungo tutta la costa del reame di Napoli e dello Stato Pontificio fino ad Ancona per fare una dimostrazione di forza e ricevette ovunque segni di rispetto e di devozione (I). Ritornò quindi il 23 giugno a Me~ leda in attesa degli eventi. Per l'alleanza stretta da Venezia coll'Olanda la flotta do~ veva essere raggiunta da altre navi olandesi già partite dal Mare del Nord. Queste navi il 24 giugno si incontrarono nello Stretto di Gibilterra colle navi spagnuole della Guardia dello stretto. Venute a combattimento, le navi olandesi poterono proseguire con poche perdite per l'Adriatico avendo inflitto serii danni alle navi spagnuole. Il Barbarigo, raggiunto il 1 5 luglio dalle navi olandesi (2), ritornò sulle coste di Puglia catturando navi e barche e compiendo azioni di sorpresa sul territorio del Vice-Re, in modo che l'Ossuna fu obbligato ad ordinare alla sua flotta di ritornare in Adriatico. Essa però non vi giunse perchè fu sorpresa sulle coste di Sicilia da una burrasca che la disperse. Il Barbarigo nell'autunno fu colpito da grave malattia e morì il 29 novembre. In suo luogo il Senato nominò Provve~ ditore Generale da Mar Francesco Erizzo e poco dopo il 5 feb~ braio 1619 riaffidava il generalato a Lorenzo Venier che lasciò Venezia 1'8 aprile riunendo l'Armata a Curzola. A Venezia si aveva notizia che l'Ossuna stava compiendo grandi preparativi guerreschi, che a Napoli erano pronte 12 ga~ lere sotto il comando del Marchese di Santa Croce, che altri (1) Da un diario navale di ignoto autore pubblicato da A . Battistella nell'Archivio Veneto cosÌ è descritta l'entrata dell'Armata in Ancona: « Prima andava S. E. (il Barbarigo). poi le galere sottili e dietro quelle le galere «grosse con un ordine bellissimo e cosÌ giunti avanti il porto S, E, fece tre tiri « così le altre galere di mano in mano et all'incontro la fortezza di Ancona ci salutò «con molti altri tiri et così di poi S. E, entrò nel porto con tutte le galere sottili « et poi le galere grosse con bellissimo ordine ». (2) Nella flotta veneziana i vascelli olandesi erano complessivamente 12 come risulta da una relazione del Barbarigo al Senato del 13 agosto 1618. Di nove si conosce il nome : Gran Tigre, Grazia di Dio, Tre Re, S. Giacomo, Sansone, Lion Negro, Naranzer grande, Naranzer piccolo e Lioncomo.