228 A. BESOZZI - V. A. MARTINI razioni in comune coll’esercito che nelle operazioni isolate. 2° - E se il terreno di difficile percorribilità, con popolazione esigua e primitiva, è favorevolissimo agli efficaci sviluppi delle azioni belliche dei comitagi, tuttavia numerosi esempi pratici mostrano che essi possono agire efficacemente anche nelle regioni popolose ed istruite, specialmente se le azioni vengono condotte senza riguardo e con energia. Le delicate qualità combattive del nostro popolo, unite al tradizionale suo valore, ci dànno garanzia che l’azione dei comitagi in una guerra futura, darà quei medesimi risultati che abbiamo raggiunto nella lotta contro i turchi, nostri tradizionali nemici. L’avanzata futura urterà subito al primo passo con masse fanatiche e nostre acerbe nemiche, e quindi tutta l’azione dovrà svolgersi in modo diverso che non nelle guerre dal 1912 al 1918, quando 1 nostri comitagi incontrarono quasi esclusivamente popolazioni di razza e di sangue nostro e ottennero da esse anche aiuti materiali e morali: ciò che facilitò grandemente l’esecuzione dei compiti affidati, e permise di arrecare al nemico danni più grandi di quelli che si prevedevano e si attendevano. 30 - L’organizzazione delle bande, che dovranno utilizzarsi per la lotta al fronte settentrionale, dovrà perciò avere carattere esclusivamente nazionale ed essere ispirato al patriottismo ed all’amore verso il re. Il compito principale delle bande sarà quello di portare con appropriati mezzi la paura nelle retrovie nemiche, la demoralizzazione nelle popolazioni e nelle truppe, rendendole così inadatte a qualsiasi azione importante. Pugnale, sangue e distruzione devono contrassegnare i luoghi dove hanno