LA JUGOSLAVIA E LA PACE EUROPEA 193 G) Gli intellettuali macedoni si vedono precludere l’accesso a tutte le funzioni comunali e dello Stato. Le loro domande sono respinte senza motivo, ed essi stessi vengono espulsi fuori del regno (come fu il caso della Signora dr. Piperkova di Skopje, del dr. Naumoff di Och-rid, del dr. Tripucheff di Velès) o imprigionati (l’Ing. Ka-radjoff e il dr. Tauchanoff di Catip) o assassinati come fu recentemente il caso di Blagoye Monef di Chtip, di Rampo Popoff di Trilep ecc. senza parlare dei numerosi assassinii di intellettuali che ebbero luogo precedente-mente. Eccellenza, la popolazione bulgara della Macedonia ha una fede profonda nella generosa missione dell* On. S. d. N. ed ama credere che essa vegli per la stretta applicazione dei trattati internazionali. È perciò che — avendo coscienza dei diritti che le vengono garantiti nella sua qualità di minoranza dal trattato di San Germano e malgrado le enormi sofferenze che essa soffre per i procedimenti forzati d’assimilazione adottati dal Governo jugoslavo — la popolazione bulgara della Macedonia, organizzata nelle sue organizzazioni nazionali, ha deciso di delegare noi a Ginevra in qualità di suoi legittimi rappresentanti, per rimettere all’On. S. d. N. la presente petizione e domandare la sua protezione in qualità di minoranza nazionale etnica in Jugoslavia, qualità che non abbiamo potuto godere sinora a causa del noto atteggiamento del governo jugoslavo. Noi sottoscritti, nati e abitanti in Macedonia, avendo occupato differenti funzioni pubbliche e politiche e avendo partecipato in questa qualità alla vita politica del