LA JUGOSLAVIA E LA PACE EUROPEA 67 Oggi noi vediamo bene quanto si sia realizzato di questa specie di decalogo che il decadente Wilson propinava all’Europa come la panacea infallibile di tutti i mali e di tutte le convulsioni. Pochi mesi dopo la pubblicazione di questi Quattordici Punti, mentre era stato reso noto dai Soviets di Pie-trogrado anche il Patto di Londra, sorse in Italia l’idea di riunire a Roma i rappresentanti delle nazionalità oppresse dall’Austria-Ungher'a, perchè si fortificasse un’azione comune diretta a sollecitare lo sfasciamento dell’impero absurgico. Fu così stipulato il io aprile 1918 quel non meno famoso patto di Roma, chiamato altrimenti Patto antiau-striaco o latino-slavo, che i rinunciatari, mediante cavilli e sofismi, riuscirono dopo a far passare come un trattato di rinuncia al Patto di Londra e di adesione ossequiosa ai Quattordici Punti. Queste furono le conclusioni del trattato : « I rappresentanti delle nazionalità soggette in tutto o in parte al dominio dell’Austria-Ungheria : italiani polacchi romeni ceki jugoslavi, convengono nell’affermare i loro principi per la loro azione comune nel modo seguente: 1. - Ciascuno di questi popoli proclama il suo diritto a costituire la propria nazionalità ed unità statale e a completare e raggiungere la piena indipendenza politica ed economica. 2. - Ciascuno di questi popoli riconosce nella Monarchia austro-ungarica lo strumento della dominazione germanica e l’ostacolo fondamentale alla realizzazione delle sue aspirazioni e dei suoi diritti.