210 A. BESOZZI - V. A. MARTINI nosciuti dalla costituzione del Vidovdan, nei quali era divisa l’Amministrazione dello Stato, corrispondevano ap-punto alle vecchie provincie. La nuova circoscrizione provinciale assegnata dal de-cieto ha diviso invece il paese in nove banati, recanti il nome dei principali filimi e formati in modo che i serbi vi costituissero la maggioranza assoluta. Di qui l’artificio e il paradosso. Nelle nuove circoscrizioni territoriali vengono infatti a trovarsi mescolati gruppi dissimili fra loro per lingua, religione, costumi, tradizioni. I critici croati di questa riforma hanno dimostrato che il fine del governo è stato quello di dare ai serbi, che costituiscono 1 due quinti della popolazione totale, una assoluta maggioranza di sei su nove banati. Nella Vojvodina, ad esempio, i serbi costituivano appena il 29 per cento su una popolazione tedesco-magiara di circa 1.400.000 uomini. Includendo nella circoscrizione del suo banato la Slavonia orientale e parte della Serbia settentrionale il numero degli abitanti è salito a 2.100.000 con una maggioranza serba. Il decreto ha dunque cancellato i vecchi nomi storici (Serbia, Croazia, Slavonia, Slovenia, Bosnia, Erzegovina, Dalmazia, Montenegro, Macedonia) sostituendoli con nomi di fiumi. I banati sono i seguenti: Banato della Drava con capoluogo Lubiana Banato della Sava con capoluogo Zagabria Banato della Verbas con capoluogo Baniluca Banato del Litorale con capoluogo Spalato Banato della Drina con capoluogo Serajevo