204 A. BESOZZI - V. A. MARTINI 23 del gruppo di Pribicevic, partito croato di Radic 60, clericali sloveni 21, musulmani bosniaci 18. A parte tutti i movimenti d’opposizione al centrismo radicale dei vari gruppi nazionali, una fronte comune di opposizione parlamentare era rappresentata dal blocco del partito agricolo croato, del partito clericale sloveno, di quello regionalista musulmano. Posto su queste basi il regno trino era dunque minato nella sua esistenza. Le fondamenta vacillavano, la solidità nazionale diveniva sempre più chimerica, la potenzialità dello Stato non dava alcuna garanzia non solo di incremento, ma di stabilità. La crisi di governo del Gabinetto Koroscez, l’acuirsi del dissidio serbo-croato, che nelle ultime settimane del 1928 degenerò in fatti di sangue e in una violenta sferrante campagna di stampa, imponevano perciò un gesto tanto estremo e risoluto quanto pericoloso. Questo comprese subito la Francia, la quale, per aver accordato la sua mallevadoria al giovane organismo jugoslavo bacato nel cuore, e per continuare ad accordare l’appoggio del suo maternalismo intrigante, si sentiva in diritto di desiderare e di richiedere delle garanzie di solidarietà. Allora rientrò sulla scena della politica jugoslava la framassoneria francese sotto le spoglie di Alessandro 1°, capo della massoneria serba, la quale è cliente e mancipia de! Grand’Oriente di Parigi. In un giorno del dicembre 1928, re Alessandro partì dunque per la capitale francese, preceduto di un paio di giorni dal Ministro degli esteri Trumbic, uno dei più