4 A. BESOZZI - V. A. MARTINI che informano ed orientano la politica del loro paese. Caste conservatrici, ortodosse, superstiziose, pseudomisti' che, d’una mentalità feudalistico-militare, aristocratiche in senso oligarchico, senza scrupoli, cospiratrici e megalomani. In pochi decenni dal trattato di Adrianopoli esse hanno fatto passare sul trono di Serbia una cinematografia dt sovrani. Le continue abdicazioni, i regicidi, le pressioni parlamentari, seguite da tutto l’oscuro e subdolo retroscena dei conciliaboli che preparano i colpi di mano e di Stato, avevano perciò fatto della Serbia un paese dalla psicologia irrequieta e insofferente. Intanto l’agitatore Milosh veniva riconosciuto Principe ereditario degli Obrénovic in seguito al trattato di Adrianopoli. Incolto, angoloso, impulsivo e violento, egli fu costretto ad abdicare in favore del figlio Milan dopo nemmeno un decennio di regno. Ma quella fu una successione effimera e sventurata di appena venti giorni, chiusa con la morte dello sfortunato erede. A lui seguì il figlio di Karagiorgio col titolo di Alessandro I., e si iniziò così l’altalena tragica fra i due aspiranti al trono: gli Obrénovic generalmente austriacanti e i Karageorgevic panserbisti. Nel 1858 avveniva che la Scupcina decideva di detronizzare Alessandro Karageorgevic, accusato di austrofilia, e richiamava alla corona il vecchio e violento Milosh. Ma un anno dopo il travagliato vegliardo moriva, e gli succedeva il figlio Michele, che si adoperò vanamente a liberare i bulgari dal dominio turco per immetterli nel suo