LA JUGOSLAVIA E LA PACE EUROPEA 3 ad eccezione dei montenegrini che si rifugiarono sulle montagne della Zernagora (Montagna Nera), costituen-dosi indipendenti e conservandosi tali sino all’ultima guerra europea. Qui notiamo per inciso che nel XV secolo, quando i turchi conquistarono la Bosnia e l’Erzegovina, spingendosi minacciosi sotto le porte di Vienna, mirando ad allargare il loro impero su tutta quanta la piana danubiana, chi oppose una forza ed un ostacolo al dilagare in Occidente delle orde turche e con esse dell’islamismo, fu proprio Venezia aiutata dai fedelissimi dalmati. Intanto l’asservimento della Serbia durò tre secoli. Nel 1804, sostenuta dalla Russia e guidata da Kara-giorgio, scoppiò in una rivolta che determinò la liberazione del paese dopo vari anni di lotte, ricadendo però subito in potere ottomano dopo il trattato russoturco firmato a Bucarest nel 1812. Pochi anni dopo Mi-losh Obrènovic risollevò il paese sotto l’ègida materna della potente Russia, e questa rappresenta un’epoca di particolare interesse per la storia serba, inquantochè il trattato di Adrianopoli del 1829 riconobbe e garantì la autonomia del paese. Comincia qui un periodo diremo così violento e irrequieto delle condizioni interne della Serbia, fatte di contrasti, di aspirazioni antitetiche, di ostacoli, qualche volta d: congiure e di delitti; e si intuisce che sulla corrente degli avvenimenti affiora un’insofferenza che non riesce a diventare forza costruttiva e a concretizzarsi in un piano consone alle aspirazioni delle caste più elevate della vita sociale serba, che sono sempre state e sono ancóra quelle