166 A. BESOZZI - V. A. MARTINI Il Governo del Montenegro si permette quindi di rilevare il fatto che dietro questa iniquità appare una debolezza e il timore confessato da parte delle Potenze rappresentate in seno alla Conferenza degli Ambasciatori di prendere in discussione aperta la questione del Montenegro e di portare una formale decisione, perchè si eviti di calpestare questo grande principio internazionale e umanitario rappresentato dal Montenegro. Ben sapendo che da una franca e pubblica discussione della questione montenegrina non potrebbe scaturire che la vittoria di questo paese e il trionfo della causa e dei princìpi alla portata della coscienza universale, la Conferenza degli Ambasciatori si è abbassata a tal punto da dover cercare degli indegni sotterfugi per sopprimere mediante semplici iscrizioni di pali di frontiera la libertà di un popolo, distruggendo uno stato millenario. Il Governo del Montenegro, protestando con estrema energia contro il menzionato atto della Conferenza degli Ambasciatori, ha l’onore di richiamare l’alta attenzione delle S. d. N. sull’insidia che la Conferenza gli tende di fronte alla mira di soppiantare insinuosamente la personalità giuridica e internazionale del Montenegro, così co-m’è avvenuto per il suo territorio occupato dalla Serbia nel novembre 1918 con la complicità di alcune Potenze dell’Intésa, in primo luogo della Repubblica francése. Il signor Poincaré, nella sua qualità di Presidente della Conferenza degli Ambasciatori, ha già comunicato la « decisione » di quest’ultima, datata il 13 luglio 1922, alla Segreteria generale della S. d. N. E’ da temere pertanto che essa non sia trasmessa sotto forma di « Regolazione