LA JUGOSLAVIA E LA PACE EUROPEA 167 delle frontiere albanesi » al Consiglio delle S. d. N., e che non se ne prenda atto in buona fede, senza riserva e senza condanna, non dubitando che ciò sarebbe la san-zione del più grande crimine della guerra mondiale. Il Governo del Montenegro ha l’onore di pregare l’alta Assemblea di non consentire un simile delitto prima di ascoltare sulla questione del Montenegro almeno un giudizio pubblico e obbiettivo d’una Commissione internazionale d’esperti, scelti dalla S. d. N. fra i popoli non direttamente interessati nella questione dei Balcani e della Europa centrale. Per questa rivendicazione il Governo del Montenegro è ricorso particolarmente ai rappresentanti dei popoli che trovano la garanzia della loro libertà nel rispetto del diritto e degli impegni internazionali, nonché a quelli dei popoli che hanno versato il loro sangue per il trionfo del sublime principio : « Il Diritto appartiene ai piccoli come ai grandi ». Il Montenegro, il più grande martire dell’Europa, che è stato durante secoli, l’eroico difensore della libertà e della civiltà nel Balcani, non può essere privato del diritto che non si contesta nemmeno a un semplice criminale: di non essere nè condannato nè giudicato senza procedura e senza una formale ordinanza. Noi siamo persuasi che la S. d. N. non potrà mai lasciarsi condurre su questa via falsa e dannosa, poiché ciò diventerebbe una sua vergogna di fronte alla giustizia e alla civiltà di cui è il difensore ». Ma anche questo documento, che resterà come un