84 A. BESOZZI - V. A. MARTINI dei loro ardenti voti fatti di immane travaglio e di lun-ghissime angoscie; protestano con tutta la forza che vien loro dall’a-more e dal dolore contro l’infelice soluzione, che mentre priva la Patria del suo naturale confine orientale e di quella supremazia dell’Adriatico che è la condizione necessaria della sua fierezza e della sua difesa, anche condanna i più fedeli suoi figli a perpetua schiavitù; riaffermano pur tuttavia e maggiormente ancora in quest’ora di immenso affanno tutto il loro affetto alla Patria diletta oggi e sempre invocata; confidano con disperata speranza che la Nazione italiana, che nel fraterno amore trovò le forze vive per scrivere la storia del suo Risorgimento e della sua Unificazione, non sarà oggi costretta a raggiungere la sospirata pace col sacrificio dei propri fratelli ». Il Fascio nazionale coi membri del Comune e i capi delle Società cittadine di Lesina così gridarono: « I sottoscritti protestano altamente con animo esacerbato contro la rinuncia che il Governo del Regno ha fatto della Dalmazia intera, che da oltre 50 anni sostiene co! nemico secolare le più aspre lotte per il diritto e il decoro d’Italia; rilevano che con il Trattato iniquo per la Dalmazia il governo del Regno ha mancato al più grande dovere verso i suoi connazionali abbandonandoli nelle mani del perfido nemico; ripudiano le garanzie (atte soltanto a irridere il loro destino fatale, dopo secoli di inesprimibile sofferenza) che potranno dare soltanto quiete alle anime dei responsabili,