LA JUGOSLAVIA E LA PACE EUROPEA 215 liano dispone di 32 divisioni. La Jugoslavia conta 12 mi-lioni di abitanti e l’Italia 42. In Jugoslavia nessuno si sottrae all’obbligo di leva, nemmeno gli orbi e i gobbi. Essi vengono distaccati in speciali battaglioni per i servizi sedentari. Oggi la Jugoslavia è in grado di porre in prima linea 1.200.000 soldati bene inquadrati e modernamente at-trezzati. Gli acquisti dei materiali si fanno quasi tutti aire-stero: specialmente in Francia (Creuzot) e in Cecoslovacchia (Skoda, che lavora esclusivamente per la Jugoslavia e rifiuta qualunque altra ordinazione). Gli acquisti vengono effettuati mediante prestiti politici a lunga scadenza: i più notevoli sono quello Lerond per 300 milioni di franchi e quello cecoslovacco per un miliardo di lire italiane. Parallelamente all’intensificarsi dell’efficienza militare, si sta creando una vera industria bellica: i polverifici di Oblicevo (Kruscevaz) e di Kamnik, l’arsenale di Kragu-jevaz (nelle mani della fabbrica belga Herstal), le fabbriche militari di Serajevo, le fabbriche areonautiche di Semiino, di Novi Sad, di Kraljevo e di Rakovica, il laboratorio di artiglieria di Skopiè, le fabbriche di fucili di Kra-gujevaz e di Uzice. Si sono costruite fortificazioni sulle frontiere ungherese, bulgara, albanese, e si stanno iniziando quelle sulla frontiera italiana. Nel quadro d’efficienza dell’esercito jugoslavo rientrano anche le organizzazioni dei comitagi, i quali sono incaricati, in casi di guerra, dello spionaggio, delle azioni