240 A. BESOZZI - V. A. MARTINI polo, e si manifestano soltanto in circostanze straordinarie. Tali istinti sono: a) Odio delle classi povere contro i ricchi e i possidenti. Questo punto è di speciale importanza in alcuni Stati vicini, dove una buona parte della popolazione appartiene al proletariato intelligente di contadini ed operai. La prova che tale odio è molto forte è data dalle insurrezioni di contadini contro l’aristocrazia e i nobili; b) La simpatia dei contadini per la lotta contro le classi ricche, di cui abbiamo degli esempi nella storia dei nostri vicini. Perciò è necessario che le nostre bande lavorino sotto il pretesto di aiutare le classi povere, di lottare contro i nobili e i ricchi (secondo il paese col quale vanno in guerra) e contro la classe degli ufficiali e degli impiegati delle amministrazioni provinciali; c) Far comprendere come l’elemento intellettuale dello Stato vicino si rivolge al popolo solo in quei momenti nei quali attende da esso la salvezza della propria esistenza ed i mezzi per poter continuare la propria fiacca ed oziosa vita; d) Indurre il contadino alla persuasione che egli nulla conseguirà sia che vinca o no il suo Stato. Egli rimarrà sempre un contadino analfabeta che dovrà lavorare a vantaggio dei ricchi e della nobiltà e per la vita comoda ed oziosa di questa; e) Mostrare al contadino che gli esiliati devono vivere all’estero unicamente perchè hanno voluto liberare il contadino dal giogo che gli ha imposto la classe dirigente;