LA JUGOSLAVIA E LA PACE EUROPEA 253 dotta offensivamente, procurando sempre di assalire il nemico ai fianchi, dalle spalle. Fare in modo che il nemico non possa rilevare dove si trovi la maggior forza delle bande. Agire in conformità alla situazione. Recedere da un’operazione quando si è convinti di non essere realizzabile. Molte volte sarà vantaggioso nascondersi in piccole buche in terreno perfettamente nudo, cioè là dove il nemico non potrebbe mai dubitare di cadere in un’imboscata. E’ qui che in guerra si ottengono i migliori risultati. Offrire al nemico delle situazioni tattiche perfettamente contrarie a quelle che ha imparato in caserma: in tal modo egli verrà a trovarsi in imbarazzo, ed il successo sarà nostro. Le operazioni dovranno essere semplicissime, perchè solo allora porteranno ad esito favorevole. Quanto sopra detto, unitamente al valore, allo spirito di sacrifìcio, al sangue freddo e all’astuzia, sarà sicura garanzia che i comitagi, anche se sommariamente inferiori al nemico, in breve tempo e a prezzo di trascurabili perdite potranno compiere bene la loro opera. Le bande rimangono nelle retrovie nemiche finché vi si possono mantenere, e tornano indietro sol quando la loro situazione numerica è diventata minore di una troika. Nel caso che una banda venga dispersa, le troike devono assolutamente rimanere insieme a condurre sino all’estremo possibile la guerriglia. 18 — LA JUGOSLAVIA E LA PACE EUROPEA