LA JUGOSLAVIA E LA PACE EUROPEA 149 far credere all'interno e all’estero che simili rimostranze venivano mosse proprio da un centro che impersona la autorità cattolica di tutta la Croazia. La notizia assolutamente arbitraria e tendenziosa, ispi-rata indubbiamente dalle sfere governative, dimostra una mentalità irresponsabile. Ed è il meglio che si possa dire. L’urto serbo-croato ora si pone anche sul pericoloso binario della religione. Dove arriverà, dunque, il conflitto? SLOVENI E MUSULMANI Parallelamente all’azione centrifuga dei croati vi ha il movimento regionalista degli sloveni, che furono organizzati nel partito clericale diretto dall’abate Koroscez, il quale è sempre stato un conservatore e un austriacante nonostante avesse integrato il programma del partito con formule socialiste di marca germanica. Gli sloveni aderirono ad un disegno di unità coi croati già nel 1912, ma diversi tentativi del genere erano stati fatti qualche cinquantennio prima. Il carattere della loro agitazione è prettamente affine a quella del separatismo croato: anticentrista e autonomista o federalista. Già nel 1919 l’abate Koroscez, che oggi si trova in una curiosa e quasi insostenibile posizione al Governo di Belgrado, si rifiutò di intervenire alla Scupcina, perchè considerava di esservi come uno straniero. Abbiamo già detto che al Parlamento il suo gruppo veniva chiamato il « gruppo viennese » per le sue tendenze clericali e di austro-sla-vismo.