LA JUGOSLAVIA E LA PACE EUROPEA 113 era una piccola nazione di poco più di 3 milioni di abitanti, e che in seguito alle mistificazioni, ai calembours della politica adriatica, all’ignavia dei nostri rinunciatari, all’appoggio di quanti avevano interesse di ostacolare ogni possibilità di espansione italiana nell’Europa orientale e nel bacino danubiano, al concorso infine di eccezionali inaspettate circostanze fortunose, essa venne a trovarsi al centro e al comando di una nazione di più di 12 milioni d’uomini, assurda nella consistenza, superlativamente artificiosa nella conformazione sociale e nella giurisdizione politica, imprecisa nei confini etnici e geografici. Il Regno jugoslavo è una entità mistilingue polinazio-naie plurireligiosa di più di venti gruppi etnici e una decina di minoranze nazionali. Razze e popoli e tribù delle più disparate tendenze, delle più divergenti tradizioni, della più antitetica cultura, della storia più antagonistica. I croati e i serbi si pareggiano quasi : 3 milioni i primi e 4 i secondi. Gli sloveni ammontano a un milione e più. I primi due parlano il serbo-croato, e gli sloveni una lingua che è pure slava ma che si differenzia dal ser-bo-croato. Vi sono poi le minoranze slavofone : i montenegrini, i musulmani della Bosnia-Erzegovina, i krassovani, i vendi, i bunjevzi, gli sciokzi, i morlacchi, gli ebrei. Altre minoranze sono rappresentate da gruppi che hanno differenti idiomi : tedeschi ungheresi romeni bulgari macedoni italiani albanesi turchi slovacchi ucraini polacchi greci. I musulmani ed altri slavofoni minori sono 800.000, gli albanesi 800.000, i tedeschi 650.000, gli ungheresi 600.000, i macedoni 500.000, i romeni 400.000, i mon-