72 A. BESOZZI - V. A. MARTINI Mediante suddetti atti Comandanti italiani venne lesa integrità e sovranità del nostro stato e dei diritti dei regni di Serbia e Montenegro. Giusto armistizio stipu-lato fra Intesa e Paesi del cessato impero austro-ungarico, l’occupazione di alcuni punti della costa dalmata doveva seguire dall’Intesa complessiva e non militarmente dal Regno d’Italia, il quale vanta aspirazioni territoriali sui nostri paesi in flagrante contraddizione coi principii demo-cratici della autodecisione enunciati dall’Intesa. Ci pre-giamo perciò di protestare contro arbitrari atti di possesso ora intrapresi da parte dei comandanti della flotta ita-liana, i quali tendono a pregiudicare i sacri diritti della nostra nazione di disporre di se stessa e del proprio av-venire. Questi atti arbitrari possono facilmente provocare reazioni nel nostro paese ed essere causa di sconvolgimenti che non sono nelle intenzioni del R. Governo. L’occupazione di Zara ove risiedono i nostri consigli centrali e la direzione amministrativa di questo governo dal lato economico e finanziario impedisce disegni della popolazione. A Trieste comandante militare italiano interruppe comunicazione telefonica coi nostri paesi e con Zagabria, sede nostra del Consiglio nazionale jugoslavo. Preghiamo Regio Governo voler disporre comandante Marina italiana astenersi da ogni atto di possesso sulle nostre coste e di ordinare che rispettando nostri emblemi nazionali in uno alla bandiera italiana siano issate le bandiere degli altri stati dell’Intesa, di riconoscere il nostro Governo provvisorio e dipendenti autorità locali costituite e di non porre ostacoli al regolare funzionamento, perchè