170 A. BESOZZI - V. A. MARTINI ai danni dell’Albania. Quegli Stati erano la Serbia e la Grecia prima, il Montenegro poi. Con la guerra della Lega Balcanica essi invasero infatti il territorio, devastandolo, occupandolo interamente, ad eccezione della sola Valona. Mediante l’interessamento di Roma e di Vienna il 28 novembre 1912 si costituì però l’indipendenza albanese con un governo provvisorio presieduto da Ismal Kemal. Tale costituzione veniva sanzionata nel 1913 dalla Conferenza di Londra, che anzi creò in Albania un Principato indipendente sotto la protezione delle sei grandi Potenze europee. Ne fu nominato reggente un uomo debole e privo assolutamente di senso politico, il principe di Wied. I serbi e i greci intanto riluttavano a sgombrare. Fu solo in seguito all’opposizione energica dell’Austria che essi si ritirarono. La Cancelleria di Vienna giunse persino a mandare per suo conto due ultimatum al governo di Belgrado. Tuttavia non cessarono le persecuzioni. Il controllo delle sei Potenze finì poi col diventare addirittura passivo, perdendosi dietro inutili discussioni e vane formalità. Ne fu esempio l’atteggiamento tepido dimostrato di fronte alla rivolta dei contadini di Sciak che minacciavano Durazzo, sede governatoriale. Quando il principe di Wied si dimostrò inetto a tener fronte alla situazione e si ritirò, Durazzo cadde in mano dei ribelli, e successivamente ne prese possesso Essad Pascià sostenuto dal governo di Roma. I serbi e i montenegrini dal nord, i greci dal sud intrapresero allora l’invasione del territorio. Contemporaneamente l’Italia sbarcava a Valona ed estendeva l’occupazione su tutta l’Albania