136 A. BESOZZI - V. A. MARTINI do ministro della P. I. Con le dimissioni del gabinetto avvenute il 4 aprile 1926, il leader democratico ritornò all’opposizione, e vi rimase sino al giorno in cui chiuse così tragicamente ' la sua tempestosa e battagliera esistenza. Riportiamo quasi integralmente un brillante articolo di Radic, a dimostrazione dei suoi sentimenti e delle sue vedute politiche. Egli diceva : « La Jugoslavia odierna si è messa in contrasto con gli interessi delle minoranze nazionali. Perciò i Croati sono stati costretti a tracciarsi uno schema di repubblica agraria. I governanti serbi non esercitano nessuna influenza morale sugli sloveni e sui croati, e si appoggiano unicamente sulla forza delle baionette e sulle convenzioni militari con gli stati della Piccola Intesa. 1 firmatarii della pace di Parigi commisero uno dei più gravi delitti assegnando alla Serbia un territorio quattro volte più esteso di quello rinchiuso nei suoi limiti antichi; un territorio in vui vivono razze politicamente mature e perfettamente organizzate (Sloveni e Croati), delle minoranze molto più elevate dei serbi sotto l’aspetto culturale (Tedeschi e Magiari) e delle razze amantissime d’indipendenza (Albanesi). 1 serbi hanno avuto il torto di rappresentare le suddette razze come elementi indivisibili del regno S.H.S., un regno che storicamente non è mai esistito e che dovrà cedere il posto ad una repubblica federale. Per raggiungere il loro intento, essi hanno adottato il sistema di presentare i loro avversari come dei partigiani o mercenari della dinastia degli Asburgo, come le creature di Roma gesuitica, o gli strumenti del bolscevismo russo e della rivoluzione russa. Questa sciocca confusione di idee politiche religiose e storiche è una prova che gli