— 101 — remi«* più faci!«* la caduta dell«* città minori vicine e cadono uno a uno do|>o violente battaglie elettorali. spesso min filinone, i comuni dell’ isola Brazza, di Traù, di Alniima, di Lissa, di Cur-zola "). Singole città resistono più lungamente : sull’ isola di Lesina i comuni di Cittaveechia e di Verltoaca; quest’ ultimo era « autonomo * tino due mini fn e ancor oggi i croati non vi si sentono troppo sicuri; sulla 15razza il comune di Neresi è rimasto italiano tino a dopo il 1!MK); a Cattaro e a Ragusa, ove i serbi, che dal 1*7H — iu seguito all’occupazione della Bosnia e deli’ Erzegovina — si erano staccati dai croati austriacanti, simpatizzavano per gli italiani, i comuni restarono italiani circa Ano al 1901): a Cattaro completamente italiano con il podestà Pezzi, a Itagusa a metà italiano a metà se rito con il podestà italiano conte Gondola. Zlariu. isola dirimpetto a Selenico, tino a due anni or sono aveva ancora la sua giunta comunale italiana con il |>odestà Murili. Unica la città di Zara conservò Uno ad oggi intatta la sua amministrazione comunale italiana presieduta dal-l’on. podestà dott. Luigi Ziliotto. capo del partito italiano di Dalmazia dei nostri giorni. Le violenze e le frodi elettorali, come per le elezioni comunali e provinciali, si ripetevano anche per le elezioni politiche per la camera di Vienna. Anche in queste il governatorato di Ro- ") Um aver» unn nella pniltlnw elezioni il trrto corpo con nuuiunnu italiaaa-ashniotBa ma a capo il dott. Lor. Doimi Da Lupi*. Anebe a Cartola teli elettori italiani »•■no ancora noltfcwimi.