— #9 — ralista dei conti Potocki e Taaffe, avi-vano dato già nei 1870 quasi la maggioranza ai croati, raggiunta poi con alcune defezioni di stessi deputati italiani; i croati vollero ora continuate le violenze anche nell’aula dietale e annullarono parecchi mandati italiani, al che gli italiani risposero abbandonando tatti la dieta. Indette dal nuovo ministero liberale tedesco Auersperg nuove elezioni nel 1873, Kodich fìsso nella sua idea di slavizzare tutta l’amministrazione provinciale fece dirigere le elezioni dai suoi commissari in modo tale, che finalmente i croati ebbero dalle urne la loro prima maggioranza dietale e cosi l’amministrazione della provincia fu definitivamente perduta per gli italiani. Ora con la giunta provinciale i croati acqui-tarono anche i diritti di sorveglianza sui comuni con il diritto di scioglierne per ogni motivo più fatile i consigli e di imporvi gerenti e commissioni elettorali di proprio gradimento. Si comprende di leggeri, che cosa significhi ciò: in breve tempo in tatti i comuni ancora italiani si susseguono scioglimenti a scioglimenti, elezioni a elezioni, finché uno per uno quasi tutti cadono a forza di frodi, di violenza e di corrasioni elettorali in mano dei croati. Già nel 1873 tra le città pin grandi della costa dalmata cade il cornane italiano di Sebenico. Spalato, la maggior città di Dalmazia resiste eroicamente fino al 1883; per dieci anni nessuna minaccia, nessuna violenza ha potato vincerla, nessun intrigo ha potato staccare fino oggi — si può dire — il fedele borghigiano spalatino dal partito « autonomo •; il capitano distrettuale, cioè il prefetto, ordina a