aggrego 1» Dalmazia alle provincie orientali, ma di lt a poco e«*a torno a dipendere dal vicariato d’Italia. Ormai infatti i coullni dell’Imiterò sul Itrno e ani Dannili» sono oltrepassati dai barbari, l’Italia deve difenderai nei »noi contini da loro, più tarili con loro contro le ambizioni bizantine ed il valor« strategico della Dalmazia si rivela di nuovo. Kaaa nell’ultimo ventennio del hwoIo IV »no al 412 •obiac« I» prima invaaione, penosissima, quella dei Viaigoti. i quali poi con Alarico «barrano nella penisola e giungono, per la prima volta, a «Archeggiar Ho ma, por paaaar poi nella Calila e nella Spagna. Della devaatazione aubita dalla Dalmazia in qoesti anni rimane ricordo perenne il grido doloroso di un grande dalmata, l’autore delta Vulgata, H. Girolamo. Il cristiano che forno più di tutti «enti lo strazio della romanità offesa e calpestata dai barbari. Kgli, dalla Palestina ove si era ritirato. mando dei suoi monaci nelle isole dell’Arcipelago dalmata a soccorrere i perseguitati, a conservare il retaggio delle tradizioni latine: gli eremi fondati da quei monaci divennero più tardi conventi di benedettini e di francescani. In quegli anni medesimi i profughi romani della Venezia ri rifugiavano nelle isolette della laguna. Poco dopo, Valentiniano IH acquisto la Dalmazia all’impero d'Oriente, tuttavia la provincia religiosamente resto col legai* al patriarcato romano. dimodoché cesa fa immune dall'eresia ariana, che pure si era diffusa nelle contigue regioni balcaniche. K da allora incomincia l'oscillazione t