e trascinano giù |x*r le pendici montane mate-rial«* sabbioso in quantità, che poi depongono iu busso al loro sfocio nel mare; mentri- in Itolmn-aia, dove i brevi bacini — meno quello più ampio «b-lla Xarenta — ai aprono tatti in regioni calcari-*-, i fiumi non traa|>ortano giù materiali, e la costa quindi può più facilmente nerbare quel suo carattere di Mpn>nn selvaggia, ancora ac-cresciuta dal diuturno lavorio delle onde. Stretta tra il mare e «la montagna è la I>al-uiuzia ; e pare quasi che tra il mare e la montagna premuta da forre potenti, essa ai aia tutta rotta in lembi, in frammenti staccati, a traverso ai quali il mare ba formato una infinità di piccoli e grondi canali. Una aottile fascia è rimasta come attaccata al piede dei monti; e lunghe e sottili le iaole la costeggiano, dirette parallela-mente alla linea di riva, quasi staccate violente-mente’dal continente; verso sod. Sabbioni-elio, la strana penisola, anche rum lunga e aottile, pare aver resistito all' orto violento, e si collega ancora per lo stretto istmo di -Stagno alla terra ferma. Verso settentrione »rende dirupata al mare l’alta maniglia dei Velebit, ebe «erro quasi dalla parte dell’occidente il primo altipiano croato (Ino alla itrande ed alla Piccola Kapela. Scende dirupata e diretta al mare, ed ai suoi piedi non è qaasi troeria della sottile faacia costiera della IHlmaxia. Un lungo stretto e tortaoso canale, la Morlacca, bagna direttamente i piedi della gran muraglia, dove si annidano pochi villaggi croati, ’principali Novi e Segna, di dove partivano in an-