— !M! — accennato, svoltosi nelle menti di alenili giovani più entusiasti che ragionatori, i quali non seppero distinguere i limiti — oggi nncora giusti e necessari — fra l’idea democratica e quella nazionale e precorsero incontciameHte tempi, che forse verranno, ma che certamente sono ancora troppo lontani da noi; inconsciamente, senza accorgerei, che non è lecito — nella gara, nella lotta ]>er la vita «lei popoli — fare spreco dei propri tesori nazionali a favore di un altro pojiolo, che sta insorgendo appnnto in questa lotta per la vita contro di noi. Quando i contini della patria saranno definitivamente segnati, quando le lotte nazionali saranno cessate alle porte di casa nostra, quando anzitutto gli interessi nostri saranno sitivi per l’ora presente e per l’avvenire, ogni energia sprigionata dal corpo della nazione nostra per il l>ene dei popoli vicini e lontani nel mondo sarà benedetta. Oggi no, che i contini naturali di casa nostra e in casa nostra ci sono contesi! A parte — dicevo — questo errore fatale, che indusse molti italiani di Dalmazia nel bollore delle idee democratiche ad indentitìcare gli interessi nazionali cou gli interessi dei contadini slavi, trascurati «lei resto ora in ugual se non iti maggior misura che prima, la maggior e la parte più importante delle defezioni dal campo italiano in quello croato avvenne — dopo mutato nel 1868 il governo in Dalmazia — per l’alta pressione delle sfere governanti, per favoritismi, per corruzioni e per violenze ufficiali, che assicuravano soddisfazioni di bizze, di ambizioni piccine, di asti personali e bene spesso conseguimenti di