— 128 — e, di solito, tanto brevi, e per questi ed altri motivi l’impresa dell’interpretarle è tanto aspra e difficile, che la scienza deve limitarsi per ora ad ammettere tale affinità come probabile. Un altro po)>olo illirico sarchialo stati, secondo l’antichissima (e un poco incerta, a dire il vero) testimonianza di Erodoto, gli Eneti o Veneti; e di qui anzi muove l’opinione (li coloro che, come il Mommsen, fanno arrivare le primitive sedi «lenii llliri. attraverso l’Istria, Amo alle foci del Po. Ma par sicuro, secondo quel tanto che già si è riuscito a determinare con sicurezza circa la lingua delle su|>erstiti iscrizioni dei Veneti, che quel preistorico veneto appartenga piuttosto al gruppo occidentale che all’orientale delle lingue indoeuropee; dimodoché se illirico è l’albanese, illirico non sarebbe il veneto e viceversa. Infatti, qualche dotto di molto valore non si perita di andar contro all’opinione che, specialmente tra i cultori «iella scienza del linguaggio, è la più diffusa, e crede che i veri llliri fossero i Veneti, coi quali unisce arditamente anche i Messa pi dell’estrema punta della penisola. 1/illirico in tal caso apparterrebbe al grappo occidentale dell’indoeuropeo, e gli Albanesi, che non è possibile staccare dall’orientale, sarebbero l’ultimo resto di un’antica popolatone tracia, spintasi Ano alle coste dell’ Adriatico. 2. — Checché ne sia di quelle primitive lingue e stirpi, semiignote o ignote affatto, nell’indagine delle quali la scienza non può nudar che tentoni, la dominazione romana le trasformò in lingue e anzi in stirpi latine. La conquista dell’ Illiria,