armatori italinui in gran parte ancor oggi azionisti principali della società unificata di navigazione « Dalmati» ». In questo ramo di attività commerciale i ragusei conservarono le tradizioni marinare caci usi viste della repubblica di 8. Biagio e ancor oggi sono gli armatori maggiori di Dalmazia e il loro naviglio numeroso batteva prima della guerra tutti i mari; cosi pure restarono all’antica altezza delle nostre repubbliche nell’arte bancaria. Gli italiani crearono banche proprie e cooperative a Zani, a Spalato, a Cnrzola e continuano n tenere una (tosizione rispettabilissima nel commercio di tutta la provincia; il quale commercio del re«to, come pure la navigazione, ha per lingua d’ uso quasi esclusivamente l’italiana. Questa la Dalmazia di oggi, quale l’hanno ri-dotta i cinquantanni di lotte nazionali e di slavizzazione jMilitica del governo austriaco. Sopprimendo una buona volta le agitazioni antiitaliane, che fin qui siamo venuti narrando, e riducendo la chiesa (anche nel suo stesso interesse cattolico la scuola e la caserma alla' loro vera missione di educazione, ancor oggi si potranno ottenere quella convivenza sociale e quella fratellanza dei dalmati di ambedue le lingue, cui auspicava Niccolo Tommaseo nei suoi scritti, quando non poteva ancora prevedere tanto prossima l’unione di tutte le terre italiane eia grandezza d’Italia. Soltanto da quest’ unione — dopo tante persecuzioni «la parte austriaca e slava — poo venir garanzia di pace e di rispetto dei loro diritti agli italiani di Dalmazia, dall’ unione e dalla ferma e potente