— VII — un urie! Non tenute di arrezzare a troppo alti deriderti questo popolo italiano il cui vero male è di non »aper desiderar nulla! La Macedonia, che oggi i nerbi, con pericolo della loro ntesna cititeli za, negano di cedere ai bulgari, i più bulgara che nerlta. E certo non prevalgono i greci a Salonicco o nelP Epiro ; e lo ntenno regno di Grecia, del quale fu ed è cosi gran parte la popolazione albanesi, rappresenta piuttosto il mirabile risultato di una volontà greca che dell’ omogeneità di una nazione. Alla Dalmazia non manca che la nostra volontà italiana. Le sne condizioni nono quelle medesime, e ivi, come in Oreria, non t cultura che osi competere con la nostra cultura, nè lingua che osi contrastare la superiorità della nostra lingua. A quasi quaranta milioni d'italiani ni fa balenare come paurosa ridea di un ponsibile irredentismo nlavo; ma rammentiamoci, a nostro insegnamento e a nostra vergogna, che pochi milioni di serbi e di croati preparano o imagi nano il loro avvenire, senza darsi pensiero suoi edifLzi, quasi m rammentare t a difendere. Si parla delP ir-